La Cina ha dovuto affrontare gli effetti della pandemia per prima e ha provato ad adottare la campagna dei “contagi zero” che, se ha avuto buon successo nelle prime fasi, oggi è molto meno efficace nel contenere Omicron. Il Primo Ministro cinese, Li Keqiang, ha riconosciuto recentemente che i focolai di Covid di cui sta soffrendo la Cina hanno colpito duramente l’economia. Da qui la necessità di rendere le misure di contenimento compatibili con la stabilizzazione economica.
Li Keqiang ha tenuto una conferenza nazionale nella quale ha citato il recente calo di indicatori economici importanti come occupazione, produzione industriale, consumo di energia e trasporto merci. In quest’ottica ha richiesto degli sforzi per mantenere in vita l’economia cinese e ha detto di essere pronto a prendere delle azioni rapide per dare una sterzata all’economia, come peraltro riportato dall’agenzia ufficiale Xinhua.
Pur volendo attuare queste misure comunque, la Repubblica Popolare Cinese ha detto anche di non voler rinunciare alla politica “Covid zero” in quanto l’obiettivo è ancora quello di controllare il virus fin quando i tassi di vaccinazione non saranno aumentati. Il governo ha preso diverse misure di emergenza nell’ottica di coniugare il controllo della crisi sanitaria con lo sviluppo socioeconomico.
Il Consiglio di Stato ha deciso di inviare dei gruppi di lavoro in ben 12 province per vigilare sull’operato degli enti locali nell’applicazione di queste misure. Non solo, i governi locali dovranno trattare le aziende tutte allo stesso modo e dovranno continuare a migliorare la logistica e le catene industriali al fine di consentire la ripresa della produzione e di assicurare anche una rapida distribuzione dei sussidi per le persone in difficoltà.
Del resto la situazione economica in Cina non è certo incoraggiante e il commercio internazionale è cresciuto ad aprile 2022 solamente dello 0,1% rispetto all’anno precedente, quando era cresciuta del 5,8%. Il colpo all’economia cinese è stata anche la chiusura prolungata di Shanghai, la capitale finanziaria cinese, con 26 milioni di cittadini che hanno trascorso ben 2 mesi confinati.