Grande novità in arrivo da Bruxelles dove è stato trovato finalmente un accordo salario minimo Ue a tutela del lavoro. A dare questo importantissimo annuncio ci ha pensato la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento Europeo (Empl) mediante il suo account su Twitter.
Quella dell’accordo salario minimo Ue è una notizia molto importante. Il motivo è che è finalizzata a tutelare il lavoro garantendo dei salari minimi equi nei paesi facenti parte l’Unione Europea.
Si apre una nuova stagione per la tutela dei lavoratori
Mediante questo accordo, come scritto su Twitter dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, si varano nuove regole che dovranno tutelare la dignità sul lavoro. Insomma, l’accordo per salario minimo va considerato come una tappa fondamentale per la costruzione dell’“Europa Sociale”. Questa intesa comunque dovrà essere approvata definitivamente dal Parlamento e dal Consiglio Ue. In molti parlano del salario minimo Ue come di un accordo storico che fissa dei criteri salari minimi adeguati al fine di contrastare la concorrenza sleale.

A Bruxelles si pensa che questo accordo salario minimo Ue avrà un impatto non negativo per la creazione dei posti di lavoro. In Germania il salario minimo già c’è e ha fatto aumentare l’occupazione. In ogni caso in Ue non saranno comunque previsti massimi e minimi salariali in quanto la direttiva punta a istituire piuttosto un quadro per fissare dei salari minimi equi.
Ad esempio l’Italia è uno dei Paesi facenti parte dell’Ue che non ha una regolamentazione in materia di salario minimo. In ogni caso l’obiettivo dell’accordo salario minimo Ue è quello di garantire un tenore di vita dignitoso ai lavoratori. Non solo, conta anche di ridurre le disuguaglianze provando a contrastare i contratti precari.
Dove non c’è il salario minimo in Ue
Sulla base dell’accordo Ue raggiunto si ritiene che la copertura della contrattazione collettiva dovrebbe essere fissata in una soglia che oscilla tra il 70 e l’80%. Al momento oltre all’Italia il salario minimo non è ancora stato istituito anche in altri Paesi come Austria, Cipro, Finlandia, Svezia e Danimarca.
Si spera a questo punto che la nuova direttiva sul salario minimo possa essere approvata già entro giugno. In questo modo farebbe scattare il limite di due anni per il recepimento negli ordinamenti nazionali dei singoli paesi.