Cresce ancora l’inflazione in Italia raggiungendo nel maggio 2022 i massimi dal 1990. Il tutto avviene in un paese, l’Italia, dove il tasso di occupazione resta tra i più bassi in Europa. La crescita dell’inflazione in Italia non può che aumentare le preoccupazioni vista anche la situazione generale non proprio incoraggiante. La guerra in Ucraina non ha certo contribuito a migliorare la situazione, anzi.
I beni energetici trainano crescita inflazione
L’inflazione in Italia torna quindi a crescere in modo sostenuto dopo il rallentamento che si era registrato in aprile. Sono soprattutto i beni energetici a trainare questa crescita dell’inflazione i Italia. Le conseguenze però riguardano direttamente tutti i comparti merceologici. Anche i prodotti alimentari lavorati hanno contribuito a far crescere il prezzo del carrello della spessa dell’1% arrivando al 6,7%, un vero e proprio record che non veniva toccato ormai dal marzo 1986.

Istat: indice nazionale dei prezzi a consumo al +6,8%
L’Istat ha anche sottolineato come nel maggio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per la collettività sia aumentato dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annuale. Un livello di inflazione in Italia che non si registrava ormai dal novembre del 1990. A determinare questo incremento dell’inflazione in Italia ha contribuito il +42,6% dei bene energetici e il +7,1% dei beni alimentari. Sono aumentati del 6% anche i trasporti e del +4,4% i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. L’Istat ha anche rivelato che, alla luce delle ultime rilevazioni, l’inflazione per il 2022 dovrebbe attestarsi sul +5,7% per l’indice generale e al +2,4% per la componente di fondo.
Occhio ai rincari ingiustificati
Alla luce di questi chiari di luna è comprensibile come i consumatori siano molto preoccupati. L’aumento dell’inflazione in Italia infatti ha un impatto molto forte anche sul potere d’acquisto delle famiglie. A questo si aggiunga che, secondo il Codacons, i prezzi al dettaglio dovrebbero crescere ancora nelle prossime settimane. Il timore però è quello che possano esserci anche delle speculazioni sui costi dei carburanti, anche per questo il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust per indagare su eventuali rincari ingiustificati.