Dopo una mattinata sotto tensione, durante la quale si sono succedute le riunioni al vertice, il capo di Stato Emmanuel Macron ha deciso di ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione per far passare la sua riforma delle pensioni senza voto all’Assemblea. Un Consiglio dei ministri è stato convocato in emergenza a pochi minuti dalla seduta decisiva per autorizzare il governo a innescare questo articolo.
Le reazioni non si sono fatte attendere dopo questo annuncio. “L’Eliseo non è un parco per ospitare i capricci del presidente”, ha twittato Olivier Faure, il primo segretario del Partito socialista. Il coordinatore de La France insoumise, Manuel Bompard, ha denunciato “il colpo di forza permanente. Il popolo è contro di loro. Cacciamoli”, ha sostenuto. D’altra parte, il deputato del PCF Fabien Roussel ha giudicato il governo “indegno della Repubblica”.
Alle 15:00, la seduta dell’Assemblea nazionale è iniziata sotto fischi. I deputati di Nupes hanno immediatamente intonato La Marseillaise, causando una sospensione della seduta, e poi hanno continuato a farsi sentire durante il discorso di Élisabeth Borne. Marine Le Pen ha annunciato che il RN avrebbe presentato una mozione di sfiducia, mentre Olivier Faure ha denunciato “un colpo di stato permanente” di Emmanuel Macron dopo la seduta.

Le tensioni già da ieri non si sono fatte attendere. I sindacati hanno invitato i lavoratoi a una nuova mobilitazione per giovedì 23 marzo. Senza aspettare, i manifestanti si sono riuniti ieri sera, in particolare a Parigi, ma anche a Rennes, Caen e Nantes. Violenze sono state segnalate a Parigi, Rennes e Nantes, in particolare. A Parigi, alle 22:00, le forze dell’ordine avevano effettuato 120 arresti.
Secondo una fonte di polizia, erano “alcune migliaia” a Parigi, dove le forze dell’ordine sono intervenute ad inizio serata. Sono intervenuti, in particolare con dei cannoni ad acqua, dopo un tentativo di danneggiare il cantiere dell’Obelisco, secondo la prefettura di polizia. Diverse cariche e spruzzi di gas lacrimogeni hanno gradualmente allontanato i manifestanti dalla piazza verso le strade e i quartieri circostanti.
Alle 22:00, la manifestazione era stata dispersa e 120 persone erano state arrestate, in particolare per partecipazione a un gruppo con l’intento di commettere danni, ha indicato la prefettura di polizia.
Incidenti a Rennes, dove la prefettura ha menzionato otto arresti e altrettante custodie cautelari alla fine della serata, dopo molteplici danni e “26 incendi spenti”. La sindaca socialista Nathalie Appéré ha menzionato su Twitter violenze “sconcertanti”.
A Nantes, dove circa 3.500 persone si sono radunate inizio serata, secondo la polizia, l’atmosfera è rapidamente peggiorata: incendi di bidoni della spazzatura non raccolti, lanci di cocktail Molotov, sparatorie di mortai contro le forze dell’ordine, che hanno fatto uso di gas lacrimogeni.
A Marsiglia, sulla Canebière, giovani mascherati hanno infranto la vetrina di un’agenzia bancaria e un pannello pubblicitario mentre altri hanno dato fuoco a bidoni della spazzatura urlando “Abbasso lo Stato, la polizia e il padronato”, ha constatato un giornalista dell’AFP.