Poche parole, ma tanta felicità per Mauro Coruzzi, meglio noto nel mondo dello spettacolo come Platinette. Dopo il ricovero urgente in ospedale di ben 20 giorni per via di un ictus, Platinette è stato dimesso e ha potuto finalmente riabbracciare la sua cagnolina.
Il video del momento del loro incontro è stato filmato e Platinette lo ha subito postato sul profilo Instagram. La didascalia riporta: “Dopo 20 giorni, oggi ho rivisto la #kiri all’esterno”.
Il breve momento ha fatto commuovere i fan dell’artista che gli hanno fatto sentire la loro vicinanza e il loro affetto. Nel messaggio Platinette ci tiene anche a ringraziare la struttura sanitaria e il personale ospedaliero che lo ha accudito: “Grazie alla struttura Niguarda e ai miei #angelicustodi”.

Platinette racconta il terribile momento dell’ictus
In una sincera intervista alla Gazzetta di Parma, Platinette ha voluto raccontare in prima persona i terribili istanti in cui è stato colto dall’ictus. Ha parlato anche del difficile ma entusiasmante momento del ritorno alla normalità.
Dalla paura per ciò che gli stava accadendo, alla corsa in ospedale, Platinette non nasconde di aver provato il terrore di morire. “Mi sono sentito come bloccato in un fermo immagine, paralizzato dall’incapacità e dalla sorpresa di non riuscire ad avere reazione alcuna”.
Mauro Coruzzi ringrazia quindi il suo fisioterapista Andrea che si è accorto subito del problema allertando i soccorsi e parla dei primi giorni in ospedale come i più difficili della sua vita.
Ma poi aggiunge: “Passano i giorni e senti che qualcosa si muove e qualcosa no (la mia volontà di farcela?). Perché, sia chiaro, ‘dal diamante non nasce niente, dal letame nascono i fior’, citando De Andrè. E solo quando ti senti in mezzo ad un mare di… guai, è la tua spinta che diventa una marcia in più a farti risalire in superficie, la sola che farà la differenza”.
A chi sta affrontando un percorso di riabilitazione, Platinette dedica un pensiero, concludendo la sua intervista: “Non permettete che vi sia strappata via la speranza. Per voi, per chi vi sta vicino, per un dopo che può solo migliorare”.