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Natasha Stefanenko parla dell’infanzia shock in Unione Sovietica. Le sue confessioni lasciano senza parole!

Natasha Stefanenko è stata l’ospite d’onore del salotto televisivo di Francesca Fialdini, all’interno del programma “Da noi… a ruota libera“. L’attrice ha fatto un viaggio attraverso la sua vita, raccontando le soddisfazioni professionali, ma anche la gioia di essere diventata madre e di aver formato una famiglia.

Tuttavia, Natasha ha anche voluto condividere con il pubblico la sua infanzia in Russia, sottolineando l’importanza della figura della nonna Lidia nella sua crescita personale. Inoltre, l’artista ha denunciato la dura realtà della repressione che si viveva nel suo Paese d’origine.

Natasha Stefanenko
Natasha Stefanenko ospite di Francesca Fialdini

L’intervista a Natasha Stefanenko e la figura di Lidia

Natasha Stefanenko ha condiviso con grande sincerità e senza alcun timore con Francesca Fialdini alcuni aspetti della sua infanzia, in particolare riguardanti il periodo in cui è nata, durante il regime sovietico.

La città in cui viveva, Brest-Litovsk, era così segreta che non era presente sulla carta geografica, e questo a causa di motivi militari. La città era completamente circondata da mura, filo spinato e allarmi, costantemente controllata dalle guardie.

L’accesso alla città era estremamente limitato, anche per i cittadini sovietici, che dovevano ottenere dei documenti quasi impossibili da procurarsi. Solo i cittadini muniti di un pass potevano entrare e uscire dalla città, mentre agli altri era proibito l’accesso.

Un’esperienza che ha segnato profondamente l’infanzia della Stefanenko e ha contribuito a formare la sua personalità.

In seguito, Natasha Stefanenko ha voluto raccontare la sua difficile esperienza a scuola, durante il periodo in cui l’ideologia sovietica anti-religiosa era al suo apice. Nonostante questo clima di repressione, l’attrice ha trovato conforto e forza nella figura della sua nonna Lidia, una persona a lei molto cara.

È stata proprio la nonna a insegnarle l’esistenza di Dio, e solo grazie alla sua guida e alla sua pazienza Natasha si è decisa a farsi battezzare a 40 anni.

Inoltre, la nonna le ha trasmesso l’importanza dell’arte della pazienza, insegnandole che il risultato è frutto di un lungo e costante impegno, spesso non visibile agli occhi degli altri.

Luisa Mirella
Luisa Mirella
Mi chiamo Luisa Mirella, sono nata e cresciuta a Bologna e sono appassionata da sempre di cronaca e mondo dello spettacolo. L’informazione è il mio pane quotidiano e, dopo essermi laureata, ho iniziato subito lavorare in questo settore! I miei hobby sono, quando ho tempo, portare fuori il mio cane e viaggiare in giro per l’Italia!
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