HomeEconomiaGiappone: la grande frenata dell'inflazione, impatto globale?

Giappone: la grande frenata dell’inflazione, impatto globale?

L’economia giapponese sta attraversando un cambiamento significativo che richiede un’attenta analisi. L’inflazione all’ingrosso, che è un indicatore importante per valutare la salute dell’economia, ha subito un rallentamento significativo, scendendo al di sotto dell’1% per la prima volta in oltre due anni e mezzo nel mese di ottobre 2020.

Gli esperti sostengono che questo rallentamento dell’inflazione potrebbe essere causato da diversi fattori, tra cui la diminuzione dei costi delle materie prime e dell’energia, così come l’effetto dei sussidi governativi volti a ridurre i costi delle bollette dei carburanti e delle utenze domestiche. Questi sviluppi sono in linea con le previsioni della Banca del Giappone, che prevede un calo delle pressioni inflazionistiche legate ai costi, con un’attenzione crescente al ruolo che i salari e le spese delle famiglie svolgeranno nel generare un aumento dei prezzi al consumo trainato dalla domanda.

L’indice dei prezzi delle merci aziendali (CGPI), che misura i prezzi che le aziende si addebitano a vicenda per beni e servizi, ha registrato un aumento dello 0,8% a ottobre rispetto all’anno precedente, leggermente inferiore alle previsioni di un aumento dell’0,9% del mercato. Questo incremento, sebbene modesto, indica un rallentamento significativo rispetto al aumento del 2,2% registrato a settembre. Si tratta del decimo mese consecutivo di rallentamento dell’inflazione all’ingrosso, con un tasso di crescita annuale inferiore all’1% per la prima volta dal febbraio 2021.

Questo rallentamento è attribuibile al calo dei prezzi del legno, dei prodotti chimici e dell’acciaio, che riflettono l’impatto della riduzione dei costi delle materie prime a livello globale. Queste dinamiche hanno spinto molte aziende giapponesi a trasferire i maggiori costi sulle famiglie, un trend che ha portato la Banca del Giappone a rivedere le sue previsioni sull’inflazione nelle proiezioni trimestrali rilasciate a ottobre.

La Banca del Giappone ha dichiarato che l’inflazione indotta dai costi si attenuerà e dovrà essere sostituita da aumenti dei prezzi più orientati verso una forte domanda interna, al fine di poter considerare la fine dei tassi di interesse estremamente bassi. Il Governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha sottolineato che il Giappone sta facendo progressi verso il raggiungimento sostenibile dell’obiettivo del 2% della banca, segnalando che le condizioni per abbandonare la politica monetaria molto espansiva si stanno gradualmente formando.

Questo rallentamento dell’inflazione all’ingrosso in Giappone è un fenomeno che merita attenzione non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Rappresenta un segnale per le economie mondiali sulla possibilità di un cambiamento nel ciclo dell’inflazione globale, soprattutto in un contesto in cui molte nazioni stanno ancora affrontando le sfide poste dalla pandemia di COVID-19 e dai suoi effetti persistente sull’economia.

Il caso del Giappone offre un’opportunità per comprendere meglio le dinamiche economiche globali e le politiche monetarie. Mentre il paese si avvicina alla fine dell’anno fiscale nel marzo 2024, gli economisti e i policy maker di tutto il mondo saranno interessati a capire come il Giappone gestirà questa fase di transizione economica e quali lezioni potranno essere apprese per altre economie in evoluzione.

Daniele Caputo
Daniele Caputo
Buongiorno a tutti! Il mio nome è Daniele, ho 41 anni e la mia passione è l’analisi geopolitica. Avendo una laurea in economia, ho unito questo grande interesse alle mie competenze, trovando un posto nel mondo del giornalismo! Vivo a Torino e ho due figli bellissimi, Giovanni e Marzia.
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