L’Argentina si prepara a un’epoca di cambiamenti sconvolgenti con la vittoria di Javier Milei, il celebre economista con la motosega e i capelli selvaggi, autoproclamatosi “anarco-capitalista”. Questa inaspettata ascesa dell’estremista di destra ha mandato un brivido lungo la spina dorsale dell’establishment politico ed economico.
Il popolo argentino ha scelto Milei come nuovo presidente, dando al paese una svolta radicale. Secondo quanto riportato da UnHerd, Milei ha vinto il ballottaggio presidenziale con il 56% dei voti contro il 44% del centrista Sergio Massa. Questa vittoria segna un momento storico per l’Argentina, che ora si appresta a sperimentare con un outsider di destra che promette parole forti e azioni decise.
Tuttavia, la situazione che Milei erediterà è tutt’altro che rosea. L’Argentina si trova in una grave crisi economica, con una recessione in corso, una quota di povertà al 40%, iperinflazione, un alto debito pubblico e una crescente criminalità. La domanda che tutti si pongono è se Milei riuscirà a mettere in atto le sue radicali misure di “shock therapy” per risollevare l’economia argentina, oppure se il paese affronterà solo maggiori difficoltà.
La vittoria di Milei non è stata scontata. Il suo partito, La Libertad Avanza, è arrivato primo nelle primarie aperte di agosto, dimostrando un crescente sostegno per la sua visione politica. Tuttavia, quando il Ministro dell’Economia Massa ha vinto il primo turno il mese scorso con un margine di voti significativo, molti si sono chiesti se l’appetito degli argentini per il rischio potesse essere inferiore alle aspettative.
Ma alla fine, è stato Milei a conquistare il cuore degli argentini. I leader della coalizione di centro-destra anti-Peronista, tra cui la candidata sconfitta alla presidenza Patricia Bullrich e l’ex presidente neoliberal Mauricio Macri – entrambi bersagliati da Milei – hanno sostenuto il libertario. Questo sostegno ha giocato un ruolo decisivo nella vittoria di Milei, insieme all’inflazione al 140% che ha afflitto il paese durante il mandato di Massa.
Nonostante il suo estremismo, Milei ha abbandonato molte delle sue promesse nelle ultime settimane di campagna elettorale. L’uomo che aveva dichiarato di voler abolire la banca centrale, sostituire il peso argentino con il dollaro e tagliare numerosi ministeri governativi, ha ora affermato di voler preservare le pensioni, le politiche di assistenza sociale, la sanità pubblica e l’istruzione. Questi cambiamenti di posizione hanno suscitato dubbi sulla coerenza e l’affidabilità di Milei, lasciando molti interrogativi su cosa realmente aspettarsi dal suo governo.
Inoltre, vi sono preoccupazioni riguardo alla personalità di Milei. È noto per essere focoso e incline agli scoppi d’ira, come dimostrato in una recente intervista televisiva in cui ha affermato di sentire voci che non c’erano. Questo atteggiamento potrebbe sollevare dubbi sulla sua stabilità mentale e sulla sua capacità di prendere decisioni razionali e informate.
Il popolo argentino ha scelto Milei come nuovo presidente, alla ricerca di un cambiamento radicale che possa risollevare l’economia del paese. Resta da vedere se Milei riuscirà a mantenere le sue promesse e a portare l’Argentina fuori dalla crisi o se il paese affronterà solo ulteriori difficoltà sotto la sua guida.